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    La crisi del mattone: Intervista della Gazzetta del Mezzogiorno al Presidente Ance Bari e BAT, Ing. Domenico De Bartolomeo

    L’EDILIZIA RIPARTE SE RIPRISTINIAMO LE REGOLE

    3 Ottobre 2014
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     Si riporta di seguito l’intervista al Presidente dell’ Ance Bari e BAT e del Comitato per i problemi del Mezzogiorno e delle Isole, Ing. Domenico De Bartolomeo, pubblicata dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 24 settembre u.s.

     

     Il settore delle costruzioni sta vivendo in Italia la crisi più grave dal dopoguerra ad oggi; c’è qualche segnale di ripresa?

    La caduta dei livelli produttivi coinvolge tutti i comparti, dalla produzione di nuove abitazioni, all’edilizia non residenziale privata, alle opere pubbliche. Purtroppo i dati volgono ancora al brutto ma, se possiamo consolarci, sono meno disastrosi rispetto al passato; cos’ valuto il dato Istat sul primo trimestre 2014 che evidenzia un a flessione in termini di investimenti nel settore delle costruzioni dello 0,9% rispetto al trimestre precedente. In buona sostanza, siamo ancora fermi.

    Anche l’occupazione continua a soffrire?

    Decisamente. C’è un progressivo deterioramento dei livelli occupazionali nel settore, sia a livello nazionale che, soprattutto, a livello regionale con un calo del 21,3%.                                        Scendendo a livello territoriale i dati della Cassa Edile della provincia di Bari evidenziano nel primo semestre del 2014 oltre al calo del numero delle imprese, da quasi 16.000 a 14.000, un calo del 16% nel numero degli occupati e del 17% in quello delle ore lavorate. Sulle ore lavorate, però, mi faccia aggiungere qualcosa.

    Cosa?

    Tante ore di lavoro, purtroppo, non sono denunciate per non pagare i contributi previdenziali e risparmiare sul costo del lavoro. E’ una forma di concorrenza sleale inammissibile che droga il mercato in favore delle aziende edili che vivono nell’irregolarità pagando a nero i lavoratori e non corrispondendo alcun contributo previdenziale. Lo sa che a un’impresa irregolare il costo orario lavorativo è circa un terzo rispetto a una regolare?

    Ma cosa si può fare per ristabilire la legalità in questo ambito?

    Bisogna intensificare i controlli sui cantieri e mettere in rete le informazioni tra gli attori coinvolti. In questo caso la Cassa Edile di Bari sta potando avanti il progetto “Pandora” che, coinvolgendo Inps, Inail, Casse Edili, Direzione Provinciale del Lavoro e Comuni, consentirà la condivisione e la circolazione di tutte le informazioni relative all’avvio del cantiere, alleggerirà gli adempimenti delle imprese e consentirà un più efficace coordinamento delle azioni di vigilanza delle Istituzioni.

    Quali sono le principali criticità che sconta oggi il settore delle costruzioni?

    Sono molteplici. Tra le più gravi di sicuro i vincoli stringenti imposti dal Patto di Stabilità, il mancato rispetto dei tempi di pagamento dei debiti pregressi delle pubbliche amministrazioni, le poche risorse stanziate nei bilanci pubblici per gli investimenti in infrastrutture le difficoltà di accesso al credito bancario, l’elevato carico fiscale sul settore, l’eccesso di burocrazia e l’incertezza delle regole, la crescente pressione della criminalità…se vuole continuo.

    No…è sufficiente. Ma da dove iniziare per far ripartire il settore?

    E’ più che mai necessario siglare un patto forte tra le Istituzioni e la filiera delle costruzioni, primo vero motore economico del mercato interno italiano. Il provvedimento “Sblocca Italia” va nella gusta direzione ma, a nostro avviso, i 3,9 miliardi appaiono inadeguati per rilanciare il settore delle costruzioni che necessiterebbe di uno choc da almeno 100 miliardi, modulato in più anni. In più, la scelta delle opere finanziate appare sbilanciata a favore dei grandi interventi infrastrutturali; se consideriamo che il settore, soprattutto nel Mezzogiorno, è costituito da piccole e medie imprese non possiamo dirci soddisfatti.

    Nell’edilizia privata, invece, c’è qualche segno di ripresa?

    Qualche piccolo segnale si percepisce, anche se alcuni recenti dati dell’Osservatorio congiunturale dell’Ance evidenziano che nel 2013 il prezzo medio delle abitazioni a Bari è sceso del 6,1%, stessa performance registrata in media nelle 13 principali aree metropolitane del paese. Comunque la dinamica delle compravendite immobiliari nel nostro territorio inizia a fornire timidi segnali per un’inversione di tendenza, grazie anche alla riduzione dei tassi dei mutui applicati dalle banche alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni. Inoltre, lasciano ben sperare le agevolazioni fiscali previste nel decreto Sblocca Italia per l’acquisto dal costruttore di immobili a destinazione abitativa da concedere in locazione a canoni ridotti.

    Qualche possibile strada per rilanciare l’edilizia a livello locale?

    Lo slancio per il settore potrebbe arrivare dalla rigenerazione urbana; le esperienze recenti dei Piani Integrati di Recupero, anche a Bari, hanno dimostrato che attraverso il partenariato pubblico-privato è possibile conseguire obiettivi plurimi, quali l’innalzamento degli standard urbanistici, il recupero edilizio, l’efficientamento energetico, lo sviluppo economico e sociale del territorio.

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