Più rigore nella valutazione della sicurezza strutturale dei beni monumentali e maggiore dialogo con le Sovrintendenze per il rispetto dei vincoli. Se ne è discusso il 27 maggio scorso a Bari al Convegno nazionale realizzato da Ance Bari e BAT e promosso dalla Scuola di Ingegneria e Architettura.
Più rigore nella valutazione della sicurezza strutturale dei beni monumentali e maggiore dialogo con le Sovrintendenze per il rispetto dei vincoli. Se ne è discusso il 27 maggio scorso a Bari al Convegno nazionale realizzato da Ance Bari e BAT e promosso dalla Scuola di Ingegneria e Architettura.
Sono questi i principali temi affrontati nel terzo convegno nazionale “ingegneria e Architettura per la rigenerazione dei beni culturali” tenutosi a Bari in Fiera del Levante, promosso dalla Scuola di Ingegneria e Architettura (SI&A) , realizzato da Ance Bari e BAT e organizzato con il Ministero dei Beni e della attività culturali e del turismo in collaborazione con Confindustria Bari e BAT. I lavori coordinati dal dirigente del Segretariato MIBACT per la Puglia Eugenia Vantaggiato e dal vicepresidente della SI&A Roberto Lorusso, sono stati aperti, tra gli altri, dal Presidente della SI&A e docente del Politecnico di Bari Amedeo Vitone, dal Presidente di Confindustria Bari e BAT Domenico De Bartolomeo e dal prefetto MIBACT Fabio Carapezza Guttuso.
Le relazioni tecniche sono state affidate a Carlo Blasi, membro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Beppe Fragasso, Presidente di Ance Bari e BAT, Francesco Bonaduce e Fabrizio Palmisano, docenti della SI&A e a Paolo Iannelli del Segretariato Generale MIBACT. Al dibattito finale, sulla valutazione della sicurezza strutturale e sugli aspetti normativi, ha partecipato anche l’assessore alla Pianificazione Territoriale della Regione Puglia Anna Maria Curcuruto.
“Il territorio pugliese – ha commentato il presidente di Ance Bari e BAT Beppe Fragasso – è ricchissimo di beni storici e archeologici che, al contrario di quanto avviene nel centro-nord Italia o all’estero, non è valorizzato adeguatamente. Per favorire la rigenerazione di beni monumentali vincolati sia pubblici che privati, auspichiamo un dialogo sempre più stretto e collaborativo con le Soprintendenze per contemperare le rigorose modalità di intervento richieste con quelle realisticamente attuabili sul campo. La valorizzazione dei beni culturali deve avvenire nel rispetto dei vincoli di tipo statico, da intendersi non come un fardello cui sottostare ma come una risorsa da accettare e studiare; l’obiettivo è rigenerare e rendere fruibili in chiave turistica sempre più beni monumentali pubblici e consentire il recupero strutturale e la messa a reddito di bellissimi palazzi privati, spesso abbandonati e in condizioni fatiscenti, solo perché ritenuto troppo complicato il percorso di restauro. Per fare ciò è necessario avvalersi di imprese altamente specializzate nel delicato “prodotto restauro”. Non a caso il legislatore nella recentissima legge sui lavori pubblici ha finalmente negato la possibilità dell’avvalimento per le categorie del ‘Restauro Monumentale e Artistico”
Si allega locandina, rassegna stampa e foto dell’evento