Si è tenuto il 12 luglio scorso presso la Sala Convegni di Confindustria Bari e BAT alla presenza del Vice Ministro delle Infrastrutture e e trasporti Riccardo Nencini il Convengo "La ripresa delle costruzioni tra opere pubbliche e mercato privato". L'evento è stato organizzato dall' ANCE Bari e BAT.
Il 2016 mostra segnali di ripresa per il settore delle costruzioni nel territorio di Bari e BAT: le ore lavorate, infatti, passano da 995.428 di gennaio 2016 a 1.1.51.931 di maggio, con un incremento del 15,7%. Allo stesso modo il periodo gennaio-maggio ha fatto registrare un incremento del numero delle ore lavorate del 16,3% rispetto allo stesso periodo del 2015 (fonte Cassa Edile della provincia di Bari). Dati che segnano uno spartiacque con la lunga crisi che ha registrato il settore fra il 2008 e il 2014 con la fuoriuscita dal mercato di oltre 100.000 imprese in Italia (-16%), di cui 2.626 in Puglia (-8,2%), regione che ha scontato nello stesso periodo un calo degli occupati superiore al 40% (passati da 126.000 a 72.000) con un’inversione di tendenza nel 2015 che ha portato a 80.000 il numero dei lavoratori (dati ANCE).
Da questi dati ha preso le mosse il Convegno “La ripresa delle costruzioni tra opere pubbliche e mercato privato” organizzato da ANCE Bari e BAT in occasione del 70° anniversario dalla costituzione di ANCE, al quale ha preso parte anche il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Riccardo Nencini.
“I segnali di ripresa – ha ricordato Beppe Fragasso, presidente di ANCE Bari e BAT – potranno consolidarsi se, in primis, si tornerà alla pubblicazione dei bandi pubblici dopo lo stop registrato con l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti; su questo tema, inoltre, auspichiamo che il governo conceda una moratoria sino al prossimo 31 dicembre per completare gli iter dei progetti non esecutivi ancora in stallo presso le amministrazioni pubbliche appaltanti che rischiano di arenarsi definitivamente. Tuttavia la ripresa potrà agganciarsi se sapremo percorrere, al fianco delle istituzioni, i nuovi virtuosi modelli del mercato privato: edilizia di qualità e sostenibile, rigenerazione urbana, sviluppo del turismo ed housing sociale”.
Dopo i saluti dell’Assessore Giuseppe Galasso del Comune di Bari e l’introduzione di Nicola Bonerba, vicepresidente vicario di ANCE Bari e BAT la tavola rotonda sul tema del mercato privato, con particolare attenzione alle opportunità della rigenerazione urbana, ha visto la partecipazione di Annamaria Curcuruto, assessore all’Assetto del territorio della Regione Puglia, Domenico De Bartolomeo, presidente di Confindustria Bari e BAT, Domenico Delle Foglie, responsabile Urbanistica di Legambiente Puglia e Filippo Delle Piane, vicepresidente di ANCE Edilizia e Territorio.
Dal confronto è emerso il ruolo strategico degli enti locali, in particolare delle Regioni, che devono indicare ai Comuni i criteri da rispettare nella pianificazione urbanistica per il contenimento del consumo di suolo oltre che regolamentare gli incentivi da utilizzarsi per promuovere la rigenerazione urbana. A livello territoriale sono cinque finora i protocolli d’intesa sottoscritti da ANCE e Confindustria Bari e BAT con i Comuni di Bari, Bisceglie, Barletta, Canosa e Trani; accordi che daranno vita a importanti opere di progettualità finalizzate4, tra l’altro, a valorizzare le coste e a riqualificare le zone industriali.
Calo dei bandi di gara per lavori pubblici al centro della tavola rotonda “Le opere pubbliche. Le condizioni per la ripresa”, alla quale hanno preso parte Lorenzo De Santis, vicepresidente dell’Acquedotto Pugliese, Vito Barozzi, vicepresidente di ANCE Bari e BAT, Giovanni Giannini, assessore ai Lavori pubblici della Regione Puglia e Sabino Lupelli, direttore generale di ARCA Puglia Centrale.
Dal dibattito è emerso che il calo dei bandi di gara registrato in Italia nel primo semestre 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015 (-8,8% nel numero e -13,3% negli importi –Dati Ance) è ascrivibile solo parzialmente al passaggio tra le due programmazioni di fondi comunitari e nazionali; causa principale del calo è stata l’entrata in vigore della riforma normativa sugli appalti che, se non sarà presto portata a termine, rischia di bloccare il comparto delle opere pubbliche per le difficoltà delle stazioni appaltanti a redigere i nuovi bandi.
,