Sarà un referente della polizia giudiziaria il primo avamposto individuato dalla Procura della Repubblica di Bari a cui gli imprenditori edili di Ance Bari e BAT, attraverso lo studio Polis Associati, potranno riportare i primi segnali sospetti riconducibili ad una attività estorsiva. Partirà, così, una prima valutazione dei fatti accaduti e, a valle della stessa e di un confronto con la Procura, anche un’attività investigativa o repressiva nei casi in cui ne sussistano i presupposti.
È questa la principale novità emersa durante l’incontro organizzato il 20 marzo scorso da Ance Bari e Bat con il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari Roberto Rossi e lo studio Polis Avvocati, rappresentata dall’avvocato Michele Laforgia, per individuare procedure operative nel contrasto alle attività estorsive nei cantieri edili del Barese.
“Ringraziamo il Procuratore Rossi per averci incontrato – ha dichiarato il presidente di Ance Bari e BAT Nicola Bonerba –. La situazione di incertezza in cui versa il nostro settore, tra rincari dei materiali e problematiche irrisolte su bonus edilizi e Piano Casa, richiede, ora più che mai, di tenere alta l’attenzione verso i tentativi di infiltrazione della criminalità nei cantieri edili. La sempre più stretta collaborazione con magistratura e forze dell’ordine, le sistematiche denunce degli imprenditori e l’attività della nostra associazione hanno alzato un argine nei confronti di queste attività criminose ma occorre insistere nella direzione della legalità; da parte nostra, continueremo a fornire assistenza e consulenza legale alle imprese vittime di episodi estorsivi che denunciano, associate all’Ance o meno”.
Durante l’incontro il Procuratore Rossi ha espresso soddisfazione per il confronto auspicandone altri, con l’obiettivo di rafforzare le sinergie con le imprese e l’associazione dei costruttori edili: “il dialogo in corso è fondamentale per creare percorsi e prassi virtuose che aiutino gli imprenditori a svolgere la propria attività liberamente e in sicurezza, annientando i condizionamenti della criminalità”. Secondo Rossi “è basilare che la Procura venga a conoscenza di fatti potenzialmente criminosi prima che si arrivi all’attività estorsiva vera e propria”. In tal senso, accogliendo una richiesta di Ance Bari e BAT, il Procuratore ha confermato che “è stata individuata una figura della polizia giudiziaria disponibile ad un primo approccio con gli imprenditori edili del territorio alle prime avvisaglie di estorsione sui cantieri”.
“I tempi della tolleranza e della resistenza passiva di fronte alle pratiche estorsive sono alle spalle – ha confermato l’avvocato Michele Laforgia dello studio Polis Avvocati -; gli imprenditori oggi denunciano e sostengono la magistratura nel contrasto alla criminalità, comune e organizzata. Purtroppo, in una situazione di incertezza per il settore delle costruzioni, la criminalità può prosperare, avendo ingenti capitali liquidi per proporsi con operazioni poco trasparenti o platealmente illecite”. Laforgia ha ricordato che “la richiesta diretta di danaro è oggi più rara rispetto alla cosiddetta zona grigia, caratterizzata dall’imposizione di subappaltatori, fornitori, materiali e dipendenti, perpetrata attraverso la capacità intimidatoria esercitata sul territorio. Per arginare queste pratiche illegali il percorso collaborativo tracciato con il Procuratore è molto importante, anche perché consente di sviluppare un’attività di monitoraggio per tutelare, in maniera tempestiva e competente, gli imprenditori che, denunciando, si espongono.
Alcuni imprenditori presenti hanno evidenziato, inoltre, come l’impossibilità di venire a conoscenza di situazioni ambigue riguardanti i subappaltatori, soprattutto nei cantieri più grandi, rappresenti un problema rilevante su cui fare una riflessione; la normativa sulla privacy, infatti, non consente di acquisire informazioni dai casellari giudiziari dei dipendenti.