ANCE Bari e BAT è la prima territoriale italiana dell’associazione nazionale dei costruttori edili ad adottare il codice di condotta volontario ‘Cantiere Impatto Sostenibile’, sviluppato da Assimpredil Ance, l’associazione delle imprese edili delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza.
L’accordo prevede che ANCE Bari e BAT attivi un percorso analogo a quello di Assimpredil Ance, con l’obiettivo di far sottoscrivere agli associati del Barese e della BAT un Manifesto contenente otto impegni di sostenibilità, nel rispetto della logica ‘Pianeta – Persone – Profitto’ e dei criteri ESG che valutano l’impegno di un’impresa a livello ambientale, sociale e di buona governance.
A sottoscrivere il protocollo d’intesa a Milano i presidenti di ANCE Bari e BAT Nicola Bonerba, in forza del mandato ricevuto dal consiglio generale dell’associazione barese, e di Assimpredil Ance Regina De Albertis; le due organizzazioni hanno anche concordato di costituire una cabina di regia per verificare la corretta attuazione del codice di condotta e condividerne i progressi.
“Questo accordo – dichiara il presidente di Ance Bari e BAT Nicola Bonerba – testimonia la grande maturità delle imprese associate nei confronti del tema della sostenibilità che non è solo ambientale ma anche sociale. Seguiremo tutta la disciplina del codice di condotta e, a breve, nomineremo il Comitato tecnico scientifico di vigilanza e monitoraggio affinché sia garantita trasparenza e serietà dell’accordo anche nei confronti dei nostri stakeholder”.
“Sono molto soddisfatta – dichiara Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance – che il codice di condotta volontario che abbiamo realizzato per la promozione dello sviluppo sostenibile dei cantieri dei nostri soci possa trovare applicazione anche in altri territori”.
Il Manifesto del Cantiere Impatto Sostenibile prevede otto impegni per le imprese: verso la sostenibilità ambientale e sociale (che la impegna in scelte strategiche che vadano oltre la sfera economica), la decarbonizzazione (per abbattere la CO2 prodotta, anche attraverso acquisti di energia verde o compensazioni), la tutela dell’ambiente (consumando meno, riducendo la produzione di scarti e favorendo il recupero), la legalità (in linea con quanto già molte imprese fanno con i rating di legalità e la 231), la dignità del lavoro (attraverso il rispetto del contratto collettivo di lavoro per dipendenti e sub-appaltatori), la responsabilità (garantendo la sicurezza sul lavoro e il controllo su tutta la filiera che opera nel cantiere), il sociale (mitigando gli impatti del cantiere nei confronti dei cittadini e promuovendo l’accoglienza dei giovani) e la catena di fornitura (attraverso scelte sostenibili in tutta la filiera).